Home » Rai, il dramma fatale del conduttore: “trovato morto sul sedile”

Rai, il dramma fatale del conduttore: “trovato morto sul sedile”

Un noto conduttore RAI racconta  di un suo straziante dramma che risale ancora alla sua giovinezza. Una a tragica perdita che lo ha particolarmente segnato e che pure oggi, a distanza di tanto tempo, gli fa molto male ricordare. Le sue parole ricche di intenso dolore.

Un grande dramma si nasconde nella vita di un conduttore e vero e proprio showman, molto amato dagli italiani di ogni età. La sua amara confessione…

Anche l’Azienda di Viale Mazzini, dal momento che coloro che ci lavorano, siano essi tecnici, redattori e/o presentatori, sono comunque persone, esseri umani, e in quanto tali nessuno di loro è immune da disgrazie o da brutte storie nella loro vita, possiede i suoi retroscena nelle biografie di coloro che ne fanno parte. In particolare un conduttore che tutti noi ben conosciamo  ha rilasciato una bella intervista a   un noto quotidiano cartaceo ove ha avuto modo di raccontare a cuore aperto un  fatto del suo passato che pare averlo segnato molto, ma di chi si tratta?

Il dramma di un grande showman

Lo abbiamo visto condurre numerosissimi programmi  fin dai suoi esordi sul Piccolo Schermo. Possiede inoltre un fratello più giovane di ben otto anni che -invece- di professione è  attore, sia per il Cinema che per la TV, sebbene inizialmente abbia mosso i suoi primi passi nel vasto mondo dello Spettacolo insieme a lui per poi prendere il timone di un suo noto programma, adorato in primis dai giovani, che girava le piazze di tutta Italia e che era trasmesso da Italia Uno. Inoltre l conduttore in questione, che canta pure benissimo, quando si è fatto conoscere presso il grande pubblico era famoso per il suo codino, o meglio, per la sua lunga coda. Avete capito di chi stiamo parlando?

Rosario Fiorello, nel suo passato una terribile tragedia: la ferita è ancora aperta

Si tratta- ovviamente- di Rosario Fiorello, definibile ancora oggi e pure a buona ragione come un  vero maestro nel saper tenere il palcoscenico tanto che è impossibile attribuirgli una professione e/o figura in particolare nella complessa arte scenica.

Oggi 62 enne  ha raccontato al Corriere della Sera in un’intervista a cuore aperto, concessa al critico televisivo  Aldo Grasso,  di essere stato colpito da giovane da una terribile tragedia che si è abbattuta sulla sua famiglia alla quale lui è- a dir poco-  legatissimo.

Con ciò si è riferito alla scomparsa, decisamente prematura,  del padre a soli 59 anni, che ha lasciato in lui un vuoto incredibile nel suo cuore, nella sua anima  e nella sua mente di ragazzo  e poi di uomo.

“Il momento più triste della mia vita è stata la morte di mio padre, aveva solo 59 anni. Io  ora ne ho 62 ma  pensavo di non farcela a superare i 59″, ha svelato in primis Fiore per poi aggiungere alcuni tristi particolari sull’accaduto: ”  Stava ballando con mia madre, si è assentato un attimo: “Sarina ho dimenticato le sigarette in macchina, torno subito”, e l’hanno trovato morto seduto sul sedile.

Ma dove si trovava lui in quel preciso momento? ” Io ero all’inizio della mia carriera, a Sanremo con Radio Deejay (non so se l’ho mai detto ma la mia ritrosia per Sanremo nasce da questo evento), chiamavo casa e non mi rispondeva nessuno. Poi ho fatto un giro di parenti e mi dissero che mio padre stava male, di tornare subito (in realtà era già morto)”, ha raccontato poco dopo. Lui si è chiaramente allarmato e ha cercato di tornare a casa il prima possibile, ma purtroppo quando è arrivato il padre se ne era già andato all’altro mondo.

” Sono corso nella notte a Pila, in Val d’Aosta, a prendere mio fratello che lavorava lì e insieme siamo tornati in Sicilia per i funerali. Mi dispiace che mio padre non abbia visto nulla di quello che ho fatto, allora ero agli inizi”, ha rivelato l’immenso artista che sul finale ha anche voluto fare una confessione molto personale e decisamente amara: ” Il mare di Sanremo mi ricorda sempre le lacrime che quella sera ho versato per mio padre di cui avevo ancora tanto bisogno. Ho pensato pure di smetterla, di non tornare più a Milano, di finirla lì.”