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iPhone, vietata la vendita: arriva la doccia fredda per tutti i suoi amanti

A pochissime ore dalla presentazione di iPhone 14 arriva la doccia  fredda, o meglio super gelata per Apple: un mercato da 210 milioni di consumatori si chiude per decreto del ministro della Giustizia.  Ma la Società annuncia i voler fare causa.

Vietata la vendita di un innovativo prodotto,” il tutto” a pochissime ore dal suo lancio sul mercato… L’Apple infuriata ma…

Eh sì, è stato davvero un grande giorno per Apple in USA e in tutto il mondo, tranne che in un grande e popoloso Paese. Ma andiamo con ordine… Difatti è stato presentato il nuovo e davvero attesissimo iPhone14 nel corso dell’ evento Far Out. Bene, gli appassionati non vedevano l’ora peccato che adesso sia vietassimo  vendere il 12 e il 23 in tutto il Brasile!

Lo ha deciso il Ministero della Giustizia e la decisione  idealmente conclude una vicenda nata mesi e mesi fa e che ha visto Apple sotto accusa già ad aprile. Come allora , anche questa volta Apple ha preso una  bella multa.

Il Brasile ha comminato una multa da 12,27 milioni di real, che – al cambio attuale- sono pari a  circa 2,36 milioni di euro. Ok, Apple non ne fa un dramma ma lo stesso non si può- di certo- dire per il già nominato divieto di vendita dei telefoni!

I segnali della contenzioso c’erano già da tempo…

Il divieto è dovuto al fatto che Apple non inserisce più il caricabatterie nella confezione di vendita dei suoi smartphone, a partire da iPhone 12. Una scelta che, all’epoca, fu estremamente criticata in tutto il mondo ma che, alla fine, fu seguita da molti concorrenti – in primis Samsung -.  “Il tutto” per la rabbia dei consumatori che- tuttavia- non hanno rinunciato ad acquistare il loro amato iPhone nelle nuove versioni.

Ma ad aprile 2022, in Brasile, è arrivata la sentenza del giudice Vanderlei Caires Pinheiro che imponeva ad Apple di risarcire i suoi acquirenti di ben 5.000 real   pari a circa 1.000 euro, dal momento che  la rimozione del caricabatterie è una violazione del Codice del Consumo del Brasile.

Apple- dal canto suo- ha metaforicamente scrollato le spalle e  non ha dato alcuna importanza a quella sentenza, ma oggi ha forse capito che la posta in gioco è ben più grave dal momento che si ritrova con le vendite bloccate in tutto il Paese.

Eppure i segnali che le autorità brasiliane non stavano dalla parte dell’azienda, ma da quella dei consumatori, c’erano tutti e pure da tempo, come mai la Apple non ha cercato di correre ai ripari?

Tanto più che poi , a fine giugno, l’agenzia di regolamentazione Anatel ha lanciato una consultazione pubblica per chiedere ai cittadini se volevano la ricarica USB universale su tutti gli smartphone, Iphone inclusi!

Ma l’azienda come ha motivato la scelte della rimozione del caricabatterie dalla confezione di vendita? Lo ha fatta  con l’intento di ridurre l’impatto ambientale e di evitare di produrre rifiuti elettronici (RAEE). L’idea di Apple è poi che sia  inutile aggiungere un caricatore nel prezzo, perché di sicuro il cliente a casa ne ha già almeno uno.

La Apple farà appello alla decisione presa dal Ministero

Ragionamento che però stride con l’ostinazione del brand nei confronti della potenza di ricarica: gli iPhone, rispetto alla maggior parte dei telefoni Android, si ricaricano a potenza bassissima. Ma, d’altronde, si ricaricano col caricabatterie della generazione precedente, quindi sarebbe  praticamente inutile alzare la potenza di ricarica ad ogni nuovo modello. Ovviamente in  tal caso il caricatore in confezione sarebbe praticamente  quasi obbligatorio.

In ogni caso Apple non ha alcuna intenzione di starsene con le mani in mano e- infatti- ha fatto sapere che  farà appello alla decisione del Ministero della Giustizia brasiliano e continuerà a collaborare con l’Agenzia di tutela dei Consumatori Sanacon, al fine di “risolvere le loro preoccupazioni.

“Abbiamo già vinto diverse cause in tribunale in Brasile su questo argomento e siamo certi che i nostri clienti sono al corrente delle varie opzioni per la ricarica e la connessione dei loro device”, ha  commentato sulla  vicenda l’azienda. Fatto sta che intanto oggi il suo nuovo modello non può venderlo in Brasile, e così per un po’ di tempo!